COMUNICATO STAMPA
L’associazione italo-svizzera AmAMont è nata nel 2008 sull’Alpe Li Piani a Brusio (Val Poschiavo) ed è stata voluta per dimostrare che le aree alpine ancora oggi possono essere risorsa e riferimento vitale per la società moderna, contrastando così l’esodo dalle montagne, l’abbandono e il degrado degli alpeggi e delle valli di montagna con la relativa perdita di identità, cultura e autostima delle sue popolazioni… AmAMont vuol essere una contro-proposta positiva al dilagante nichilismo, anonimato, consumismo e omologazione.
Ogni anno l’associazione si riunisce, alternativamente in Svizzera e in Italia, per la propria Assemblea annuale e per un Evento su un tema specifico alle problematiche che toccano il vivere nelle montagne dell’arco alpino. Dopo il rinvio nel 2020, a causa della pandemia Covid, quest’anno le due Sezioni transfrontaliere si sono riunite il 9 e 10 ottobre all’Ospitale di Prosto di Piuro in Valchiavenna, con il motto “salviamo le Alpi”.
All’Assemblea del sabato, nel rigoroso rispetto delle norme Covid, hanno partecipato una quarantina di socie e soci per discutere le trattande all’ordine del giorno: oggetti approvati all’unanimità. Interessante e vivace la discussione sui vari oggetti, con tema le problematiche che toccano la gente della montagna. Diversi intervenuti hanno sollevato il tema della sempre maggiore mancanza di „vera cultura alpina“ e della preoccupante perdita di „cultura alpestre“. Tematica che porta a sempre maggiore scollamento tra le aree urbane e alpine. Un altro tema sollevato, in particolare dalle aree italiane della Valchiavenna, Valtellina, Comasco, Area italiana del Lago Ceresio e dalla regione del Verbano-Cusio-Ossola è l’impossibilità di ricevere i canali radiotelevisivi della RSI, che da qualche anno sono stati „oscurati“ in virtù di sconosciute, incomprensibili regolamentazioni internazionali a senso unico. Sarà un tema che AmAMont seguirà in concreto portandolo negli ambiti istituzionali e politici preposti.
La prossima Assemblea è stata fissata nel locarnese a fine aprile 2022. L’incontro sarà imperniato sul tema di grande attualità del „cambiamento climatico“.
Domenica 10 ottobre si è svolto il Congresso internazionale sul tema „ i Grandi Predatori ospiti ingombranti nell’arco alpino?“ problematica che, specialmente questa estate, ha coinvolto drammaticamente tutto l’arco delle Alpi e non solo: allevatori e alpeggianti-malgari in particolare hanno subito predazioni come non mai, con conseguente scarico precoce di diversi alpeggi! La giornata, che ha visto la partecipazione di una cinquantina di persone, è stata introdotta dal fondatore e ex Presidente di AmAMont Dott. Avv. Plinio Pianta di Brusio. Lo stesso ha proposto un riassunto delle attività dell’Associazione per attirare l’attenzione del pubblico e dei media alla problematica in espansione e senza nessuna regolazione dei Grandi predatori (lupo in particolare) e delle preoccupanti problematiche da loro causate. Azione di AmAMont del 2014 che ha portato in Svizzera alla fondazione delle Sezioni cantonali per la gestione del territorio libero dai grandi predatori e alla fondazione nel settembre 2015 dell’Associazione mantello Svizzera. Sono seguite le relazioni critiche e di sostegno al settore gravemente messo sotto pressione del Sindaco di Chiavenna Luca della Bitta, del Presidente della Comunità Montana della Val Chiavenna Davide Trussoni e della Deputata alla Camera dei Deputati italiana Silvana Snider, figlia di contadini. Sono seguiti due testi molto significativi del giornalista e scrittore di Varese Robi Ronza e dell’ex presidente del CAI e accademico Annibale Salsa. Interessanti gli interventi dei vari rappresentanti della regioni, interventi che hanno fornito uno specchio geografico critico e concreto della situazione: il francese co Direttore del CERPAM Laurent Garde, dell’Ing. Jörg Beck dell’Associazione Svizzera mantello, Rico Calcagnini e Armando Donati Presidenti delle Associazioni grigionese e ticinese, dell’ing. Vittoria Riboni Presidente dell’Ente di gestione delle Aree Protette dell’Ossola e di Giuliano Manegazzi Presidente delle Aree Protette della Lessinia. Purtroppo per il prolungarsi della mattinata non si sono potute sentire le relazioni dei professori e ricercatori universitari, proluzioni che saranno pubblicate nel documento finale del Convegno.
Il „filo rosso“ di tutti gli interventi è stato l’appello che la convivenza con i Grandi predatori nelle alpi antropizzate non è possibile e che non crea nessuna biodiversità e fenomeno da gestire. Chiaro e forte il grido di dolore degli allevatori/alpatori-malgari: non ne possiamo più!
Tutte le relazioni sono state filmate e registrate. Le stesse saranno raccolte in un documento finale in via di preparazione che sarà pubblicato nel corso dei prossimi mesi. Pure in preparazione l’ordine del giorno conclusivo del Convegno, che sarà tradotto nelle lingue nazionali e in inglese e poi trasmesso ai diversi interessati, ai media, alle autorità politiche italiane, svizzere e europee.
AmAMont ringrazia tutti coloro che in un modo o l’altro hanno favorito lo svolgimento di queste due importanti giornate.
REDAZIONE e a disposizione per INFORMAZIONI:
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