Sabato 16 aprile 2016 ha avuto luogo, presso la sala multifunzionale della Casa Besta a Brusio, l’assemblea annuale di AmAMont, l’associazione transfrontaliera degli Amici degli alpeggi e della montagna.
Il luogo designato per l’assemblea non è per nulla casuale e riporta AmAMont indietro di dieci anni, agli albori della sua esistenza, allorquando un gruppo di amici, accomunati dall’amore per gli alpeggi e la montagna, si riuniva presso l’Alpe Li Piani – “la culla di AmaMont”- come ama definire la propria Alpe il socio fondatore e presidente dell’associazione dott. Plinio Pianta. Nel Comune di Brusio veniva quindi dato inizio a questo percorso di valorizzazione della montagna, nel frattempo assurto a punto di riferimento per tutti coloro che hanno interesse per la montagna e credono nelle aree alpine quale risorsa e riferimento vitale.
AmAMont è un’associazione transfrontaliera per la ruralità alpina, per la montagna da vivere e per la cooperazione tra regioni e cantoni. Essa s’impegna affinché l’esodo dalle montagne possa essere contrastato, dimostrando che le aree alpine possono rappresentare ancora una risorsa e un’opportunità per tutti coloro che scelgono di viverci. Come recita la stessa filosofia dell’associazione “AmAMont vuol essere una controproposta positiva al dilagante nichilismo, anonimato, consumismo e omologazione”.
Una trentina di delegati, provenienti da ambedue le parti del confine, così come dalla vicina Val Bregaglia e dal Canton Ticino, hanno preso parte all’assemblea che, dopo la delibera delle trattande statutarie, proponeva il calendario degli eventi e il relativo programma riguardo il 2016, con le varie proposte in calendario.
Nel proprio discorso introduttivo il presidente dott. Plinio Pianta propone una sintesi dell’attività svolta negli ultimi 10 anni, presentando dapprima una visione d’insieme di quanto si proponeva AmAMont agli inizi e la relativa verifica svolta nel corso degli anni passati, giungendo alla conclusione che “con questa visione d’insieme, di una decina d’anni di impegno culturale, abbiamo potuto verificare personalmente e in concreto, tramite le svariate esperienze della montagna e degli alpeggi, chequanto propone AmAMont non é cultura astratta”; continuando poi: “Se AmAMont ha contribuito in questi anni a richiamare l’uomo della montagna alla bellezza e all’importanza del suo compito, allora ritengo si possa dire che ne è valsa la pena di aver costituito l’Associazione AmAMont”.
Anche il discorso del Sindaco di Brusio, Arturo Plozza, è incentrato sulla grande capacità dei nostri popoli nell’essere riusciti a creare opportunità di sopravvivenza in un ambiente difficile e talvolta ostile, in cui l’amore per il proprio territorio è ben riconoscibile se si osserva come questo è ancora coltivato. “Se non l’avete ancora fatto – sottolinea Plozza nel proprio discorso – attraversate la Valposchiavo, guardate a destra e a sinistra questo ambiente, che è un ambiente antropizzato, ma sempre molto vicino a quello che è la natura“. Dopo aver offerto agli ospiti unritratto breve ma completo della Valposchiavo e più particolarmente del Comune di Brusio, parti di un Cantone tipicamente alpino, il Sindaco conclude il suo intervento dicendo: “Oggi Brusio ospita l’assemblea di un’associazione che, a sua volta, si fa carico di una lotta che può sembrare quasi anacronistica, ma che è guidata dallo spirito e dall’intraprendenza di chi sa che vale la pena combattere.”
Per la Regione Bernina il saluto è proposto dal Vicepresidente Marco Triacca, il quale, anche solo per formazione e professione, si sente molto vicino ai principi di un’associazione che crede ancora nelle opportunità offerte dai territori di montagna, affermando in conclusione che la Regione Bernina avrà sicuramente un occhio di riguardo per progetti tendenti alla valorizzazione delle nostre aree alpine.
Tra i progetti presentati vale sicuramente la pena citare il programma Interreg Svizzera-Italia 2014-2020. Le misure prioritarie e le azioni sul territorio che vengono prese in considerazione all’interno di questo programma si suddividono su 5 assi. Il primo riguarda la competitività delle imprese, inteso a stimolare l’apertura e l’integrazione degli imprenditori, volta a sviluppare un’economia dell’area transfrontaliera che sia basata sull’identità di sistema. Il secondo riguarda lavalorizzazione del patrimonio naturale e culturale, che mira a favorire un uso efficiente delle risorse del territorio, attraverso la messa in rete di servizi, dati e informazioni, promuovendo anche, a fini turistici, la creazione di un’identità paesaggistica e sociale dell’area. Il terzo asse prevede la mobilità integrata e sostenibile, intesa ad incoraggiare un sistema di trasporto più efficiente per assicurare una gestione efficace e meno costosa dei volumi di traffico che interessano tutta l’area di cooperazione. Il penultimo asse riguarda i servizi per l’integrazione della comunità e, per concludere, il quinto asse, votato al rafforzamento della governance transfrontaliera, teso a stimolare l’adozione di modalità e strumenti atti a migliorare la capacità delle istituzioni e dei molteplici portatori d’interessi.
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Montagna, natura, paesaggio e cultura sono i tasselli fondamentali che fungono da collante per trasformare le difficili realtà ruralpine in opportunità. La sintesi di questo pensiero riassunte nelle parole finali del dott. Pianta, che così conclude il suo intervento: “Rendiamoci conto che l’uomo della montagna e dell’alpeggio sta custodendo una risorsa eccezionale, ormai millenaria, che è stata di aiuto e sostentamento a tutte le popolazioni dell’arco alpino. Amarla e restarne vigili non è soltanto un compito, ma deve essere una vocazione di responsabilità e solidarietà“.
(Fonte: ilbernina.ch)