Sulla stessa scia degli ultimi 6 anni AmAMont ha svolto la sua assemblea del 2014 seguendo il suo metodo, ben collaudato, di alternarsi fra Svizzera e Italia, cosa che permette di visitare in loco i propri soci, di prender atto di quanto essi stanno portando avanti in favore della montagna, delle vallate di montagna, risp. delle Terre Alte.

Inizialmente si è voluto ripercorrere le diverse tappe di AmAMont tramite le sue assemblee e convegni annuali (oltre alle quali annualmente con eventi principali si sono pure visitate diverse altre regioni dell’arco alpino, come il Piemonte, il Trentino, la Svizzera italiana, Valcamonica e Bergamasca e Valtellina):

 

  • La Assemblea a Sondrio nel 2008 per la costituzione dell’associazione / – la 2. Assemblea a Porlezza con indicazioni degli obiettivi e del metodo di lavoro / – la 3. Assemblea nel 2009 a Poschiavo con relativo convegno dove si è voluto mettere in rilievo che i prodotti della montagna esistono ancora e che sono sempre ancora un’eccellenza, ma con il rischio di estinzione se si soccombesse alla mentalità “mega”, tipica “dell’industrializzazione”/ – la 4. Assemblea 2010 a Breno in Valcamonica che sottolineava l’importanza dell’autonomia, risp. della necessità dell’indipendenza di ogni montanaro di un libero giudizio, basato specialmente sulla sua esperienza da tenerlo sempre ben vigile al valore dei prodotti della propria terra dov’è possibile ancora la genuinità biologia degli stessi/ – la 5. Assemblea nel 2011 in Ticino (Bellinzona/Curzùtt)nella quale si rilevava l’impatto del/dei montanari con le istituzioni, con lo Stato che in Svizzera propone il concetto di una “Nuova politica regionale” sottolineando inoltre come parimenti a una forte personalità del montanaro (“uno oggi non sta più sulla montagna solo per tradizione o romanticismo”), comunque egli non possa far a meno in ogni caso della collaborazione con gli altri montanari cosciente di appartenere a una comunità di persone che vive la montagna… e non soltanto con l’orizzonte del proprio campo o della propria valle, ma piuttosto verso gli amici montanari di tutto l’arco alpino (contatti possibili specialmente tramite una rete)/ la 6. Assemblea del 2012 di nuovo in Italia a Vilminore di Scalve nella Bergamasca particolarmente sul tema molto sentito del tramandare la passione per i valori esistenti sulle montagne alle nuove generazioni, risp. al ricambio generazionale/ – la 7. Asssemblea in Svizzera a Soazza/GR/Val Mesolcina, dove è stata valutata l’importanza dell’esistenza in montagna di un territorio/suolo accettabile quale condizione per continuare l’esperienza della vita di montagna, per es. si poteva prender atto in loco dei problemi di impoverimento della terra con relativo imboschimento e degli sforzi necessari per ricostituire un territorio effettivo di montagna e ciò alla mano degli stimoli sussidiari di Confederazione Cantoni svizzeri invogliando i montanari a ripristinare il territorio montano abbandonato per alcune decine d’anni dopo l’avvenuto industrializzazione.
  • la Assemblea/convegno in Italia a Gerola Alta (Valgerola/Morbegno) si è trattato di una tappa storica e eccezionale quella in Val Gerola, cioè nella PATRIA DEL BITTO STORICO.

Anche se è comunque molto conosciuto il termine “Bitto”, forse pochi si rendono conto che il vero Bitto, cioè il formaggio Bitto storico nasce sui pascoli… dove il latte appena munto vien lavorato direttamente sul posto (circa fra i 1600-2100 m s.l.m.)…e dove “il pastore/malgaro segue letteralmente i nuovi pascoli con l’erba fresca” di conseguenza quando si parla per es. di latte di montagna portato dall’alpe ad un caseificio, si potrà definire questo formaggio, formaggio di casera, ma certamente non Bitto… una denominazione che purtroppo è stata parecchio strumentalizzata in tutta la Valtellina creando non poca confusione nei consumatori! recentemente comunque la denominazione “Bitto” è stata riconosciuta finalmente anche dalle autorità preposte, e non soltanto nelle maggiori fiere dei formaggi europei, ma nientemeno arrivano i riconoscimenti anche dagli Stati Uniti e da ultimo dal Giappone che inviano loro delegati a Gerola per constatare l’eccezionale genuinità e naturalezza di questi prodotti della montagna: RICONOSCIMENTI ECCEZIONALI MONDIALI CHE PARLANO DA SÈ DELLA BONTÀ DI QUESTI PRODOTTI.

A questo proposito ci informavano due importanti personalità del mondo del Bitto: il sindaco signora Rosalba Acquistapace e il socio Paolo Ciapparelli ripercorrendo oltre alla storia della lavorazione centenaria del Bitto e della pregiata commercializzazione, anche gli sforzi per mantenere, anzi incrementare questa arte/eccellenza casearia da divenire una vera e propria resistenza casearia sulle montagne della Val Gerola con una quindicina di alpeggi che garantiscono tuttora una tenuta del territorio impeccabile pascolato sugli alpi circostanti!

Un Comune quello di Gerola che mantiene la propria autonomia grazie al lavoro indefesso di questi idealist/realisti che hanno realizzato una vera e propria resistenza casearia sulla montagna.

Il Professor Michele Corti esponeva poi il progetto presentato in vista dell’Expo 2015 a Milano “I principi delle Orobie” documentando il grande interesse per la zona storica di incontri e di commerci del Bitto fra Gerola/Valsassina e Val Brembana. Da ultimo seguiva l’intervento dell’ing. Marco Milaniproprietario di un bell’alpeggio in Val Gerola a 2000 metri/Alpe Stavello dove ormai da tre anni esiste l’incursione di un orso che ha messo a dura prova la continuazione dell’esercizio della pastorizia sullo stesso.

A margine del convegno si svolgevano pure le trattande statutarie sia con la retrospettiva positiva dell’anno 2013 sia con la previsione per l’anno 2014.

L’assemblea riconfermava tutti gli incarichi per i prossimi tre anni sia dei revisori, sia del consiglio direttivo aggiungendo allo stesso una nuova CD il socio, signora Francesca Traversi di Berbenno.

SEGUIVA POI IL PRANZO nello stesso edificio del Comune di Gerola Alta ovviamente a base di Bitto e salumi.

Al termine del pranzo è stata poi la volta della visita alla Casera sottostante all’edificio del Comune di Gerola potendo ammirare centinaia di forme di formaggio stagionato in diversi periodi … fra i più vecchi quelli del 1995/1996!!! Con possibilità in seguito di acquisto del prodotto a prezzi interessanti.

Da ultimo Prof. Cirillo Ruffoni eseguiva una visita guidata al villaggio di Gerola Alta esponendoci gli importanti valori sviluppati nel tempo sia nella interessante chiesa con relativo ossario annesso e all’Ecomuseo di Gerola.

Plinio Piantaringrazia

Saluto e ringraziamento del Presidente Plinio Pianta al socio Prof. Cirillo Ruffoni

Link inerente Formaggio Bitto Storico inviatoci dal nostro segretario scientifico Dott. Giovanni Moranda:

Consorzio Salvaguardia Bitto Storico – I Parte

Consorzio Salvaguardia Bitto Storico – II Parte

Segreteria AmAMont

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