A tutti i residenti a Campocologno e in Valposchiavo che non si accontentano più dello status quo, ma che desiderano quale attrattiva dei loro paesi una vera qualità di vita…, così attrattiva da potervi appartenere: senza sentirli diventare sempre più dei “non luoghi” di appartenenza.
Ciao Tecla
Ho letto con piacere le tue considerazioni di preoccupazione per uno dei nostri paesi/contrada del Comune di Brusio, cioè per il tuo Paese di Campocologno.
Comprendo le tue apprensioni e di conseguenza il tuo grido di scoramento e di allarme.
In ogni caso, uno dei punti cruciali per un minimo di vivibilità dei nostri paesi, lungo la strada cantonale, sia del Comune di Brusio sia di quello di Poschiavo concerne sicuramente la problematica della viabilità/della transitabilità, della cosiddetta strada cantonale, cioè della non più accettabile e interminabile e arrogante fiumana di lamiere/autovetture e torpedoni con relative code e ingorghi e incidenti, particolarmente a Campocologno, che compromettono in modo rilevante la qualità di vita e appunto la vivibilità dei residenti di Campocologno, ma in fondo di tutti i paesi attraversati da questa arteria di traffico/di turismo-business, specie per carburante ecc., da e per Livigno.
Comunque, per Campocologno, va bene forse ricordare che negli anni fine 1993/1994 (dopo ben tre raccolte di firme!…a parte qualche, in seguito, rivelatosi poi doppio-giochista) il Cantone dei Grigioni aveva progettato, profilato e già previsto il relativo credito di 35/40 mio. di franchi per una eccezionale ben posizionata circonvallazione dalle scuole di Li Geri/Campocologno/poi sul retro dello scambio merci quale semi-galleria in montagna fino alla dogana svizzera. Purtroppo alla presentazione del progetto nella palestra di Li Geri il rappresentante del Comune di Brusio (pure membro della RVP) dichiarò che invece di questa circonvallazione erano preferibili delle gallerie sul passo del Bernina!…. detto fatto, il Cantone, ben soddisfatto di questa dichiarazione, stralciò immediatamente il progetto circonvallazione Campocologno dicendo fra l’altro al sottoscritto, ancora Granconsigliere di Brusio, che questi 35-40 mio. gli servivano in modo egregio per le circonvallazioni previste e in corso di esecuzione per la Surselva e per la Prettigovia… così la Valposchiavo non vide più né la circonvallazione di Campocologno, né le gallerie sul Passo del Bernina… (stessa sorte toccò pure ad altre previste circonvallazioni in Valposchiavo… per es. Le Prese, ecc. …).
Chi ha ancora dei dubbi se le circonvallazioni sarebbero state effettivamente eseguite o se sarebbero state efficienti basta transiti una volta, non necessariamente in Surselva o in Prettigovia, ma già in Engadina o in Mesolcina… in ogni caso per es. per la Val Bregaglia, da Maloja a Castasegna.
D’altra parte proprio il recente convegno a Soglio in Val Bregaglia (23.07.2017), presenti oltre al relatore di spicco Diego Giovanoli, diverse autorità come rappresentanti di AmAMont, fra gli stessi, pure quale relatore il socio Germano Mattei, presidente di “MontagnaViva” (Ticino) e il sottoscritto, constatavano con piacere gli eccezionali provvedimenti, sia di cura del paesaggio, ma particolarmente della viabilità come pure il senso di appartenenza comunitario che rende appunto molto attrattivo questo paese di montagna da potersi dire ”LUOGO” per es. il paese di Soglio… ma anche gli altri paesi della Val Bregaglia!… con una popolazione di neanche un terzo di tutta la Valposchiavo!
Ma che cosa fanno le nostre Autorità/rappresentanti?
Da che parte stanno?
C’è chi predica che non si debbano alzare i toni.
Ma, per favore, far valere i propri sacrosanti diritti di un minimo di vivibilità, di qualità di vita, e, questo con la necessaria determinazione, non significa affatto alzare i toni! o… a che punti siamo?
Anzi, dialogo gentile e corretto, magari anche se duro e serrato, semmai sarebbe un vero dialogo, chiaro e senza perditempo… non il continuo “taglia e medega”, inconcludente e eternamente provvisorio!
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Ma cosa è venuta a fare la Presidente del Governo Barbara Janom Steiner il 26 giugno 2017 in Valposchiavo/Regione Bernina/Brusio? Visita di cortesia?
Non avrebbe, questa Signora Presidente del Governo, dovuto considerare la scadente qualità della vita in Valposchiavo, particolarmente a Campocologno, a causa del traffico di Livigno (piuttosto che parlare del suo pallino delle “fusioni” che comunque in Valposchiavo non è, in ogni caso, né ora né per il futuro, una trattanda all’OdG!).
Così invece l’attrattiva della valle di Poschiavo non sembra debba esser la qualità di vita dei residenti, ma piuttosto l’attrattiva pare sia quella di chi a proprio piacimento, appunto usa la nostra valle quale territorio di transito da e per Livigno perché risulta la corsia più corta.
Anche se il discorso del pedaggio da e per Livigno ovviamente non ha senso e sarebbe un baratto
di tipo venale, a ulteriore discapito della popolazione residente, comunque la Signora Consigliera di Stato Janom Steiner l’anno scorso aveva proprio sbloccato l’assurdo traffico di turismo del carburante da Zernez e dalla Val Monastero/Passo del Forno da e per Livigno facendo cosa?
Semplicemente introducendo delle ore limitate per il passaggio da e per Livigno.
Non si può capire perché le nostre autorità e anche chi si occupa della problematica del traffico non abbiano finora decisamente proposto degli orari ridotti di transito dalla dogana della Motta da e per Livigno per es. (dalle 2-3 ore giornaliere) 07.00-08.00 dalle 13.00-14.00 e dalle 17.00-18.00?
E questo sarebbe stato il momento ideale: il confronto senza mezzi termini con la Signora Presidente del Governo… perché l’anno scorso aveva così sbloccato pure il traffico congestionato dall’Engadina e dalla Val Monastero da e per Livigno.
Senz’altro chi dalla Lombardia/Milano-Sondrio avrebbe voglia di fare una passeggiata a Livigno “per fare il pieno” di carburante a basso costo, ben sapendo di questi orari ridotti dovrebbe decidere allora, fuori dagli orari, di passare per il Foscagno senza importunare la Valposchiavo, cosa che ovviamente ridurrebbe drasticamente il traffico appunto inutile e unicamente di piacere da e per Livigno, cosa accaduta puntualmente l’anno scorso per le code da Zernez e Passo del Forno verso Livigno.
Se infatti da anni si continua a ripetere che si è in presenza di un’emergenza di viabilità… ebbene, nell’emergenza si devono adottare provvedimenti urgenti e di emergenza!!
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Fra altro a proposito della viabilità e vivibilità nel Comune di Brusio esiste pure l’altra gravosissima emergenza inerente la strada di Viano che negli ultimi anni e ancora di recente continua a franare.
Anche a questo proposito nulla si è saputo se le Autorità abbiano sollecitato, tramite la Signora Presidente del Governo, finalmente uno sblocco definitivo di questa grave situazione che sta diventando una calamità permanente se si considerano i continui milioni investiti per eseguire misure in fin fine soltanto inutili e palliative… perché fra un po’, magari non molto lontano, una qualche frana si porterà via nuovamente anche le nuove misure!
Infatti non si può capire perché un Cantone come il nostro, quello dei Grigioni, che ritiene di essere il vero paladino del mantenimento dei paesi di montagna, un Cantone che ha la fortuna di non essere indebitato come diversi altri, ma che ha all’attivo più di un miliardo, non decida al più presto un nuovo tracciato di una strada sicura, anche se una parte in galleria!… anche se la stessa dovesse costare 60/70 milioni! o bisogna aspettare proprio una qualche sciagura… magari di uno o più morti o feriti, per agire in modo non palliativo? È TEMPO DI AGIRE SUBITO!
A parte il fatto che in un simile caso si porrebbe comunque la questione della responsabilità penale per chi appunto non ha agito finora responsabilmente, cioè una responsabilità penale anche per le Autorità! malgrado esse fossero ben coscienti della grave emergenza degli ultimi tempi!
Dopo quanto accaduto in continuazione sulla strada di Viano con continui franamenti è da irresponsabili continuare con delle misure provvisorie!
Purtroppo di tutte queste gravi problematiche nessuna comunicazione che se ne sia discusso durante la visita della Presidente del Governo e tanto meno dei passi che intendono adottare le nostre Autorità.
Certo, che, proprio queste situazioni di perdita di qualità della vita e di urgenze inevase rischiano, con il tempo, di far diventare i nostri paesi, dei “non-luoghi”.
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Comunque per quanto concerne le possibilità di una ripresa della nostra appartenenza ai nostri paesi esistono invece già svariati esempi proprio sull’arco alpino, per es. la ripresa e ripristino di intere borgate abbandonate!
A questo proposito riferiremo sul prossimo numero di giornale.
Plinio Pianta