RELAZIONE INTRODUTTIVA DEL PRESIDENTE AMAMONT

Scritto da Plinio Pianta  

 

Onorevoli Autorità

Cari Amici delle vallate di montagna e degli alpeggi, particolarmente Amici della Comunità Montana della Valle Camonica

Mentre le prime due Assemblee di AmAMont sono state svolte nel 2008 in Italia (più precisamente la prima costitutiva a Sondrio, la seconda presso l’allora CM di Porlezza) e quella del 2009 l’abbiamo tenuta in Svizzera in Valposchiavo, all’unanimità e con grande piacere abbiamo deciso quest’anno -ritornando in Italia-, di tenere la nostra assemblea con relativo convegno nella Vostra bella Valle Camonica dalla quale abbiamo già avuto svariate testimonianze genuine dell’attaccamento e della passione tuttora esistente sia alle valli di montagna sia agli alpeggi.

Mentre l’anno scorso a Poschiavo AmAMont ha voluto chinarsi sul tema delle pratiche casearie con titolo provocatorio: se tali pratiche non fossero a rischio di estinzione?, abbiamo verificato a mano di esperienze di giovani agricoltori/alpeggiatori –nostri soci- che, con giusto orgoglio, invece essi vogliono riappropriarsi delle nostre terre alte di montagna e degli alpeggi con relative pratiche ben collaudate dai nostri avi.

AmAMont non può però fermarsi a questa speranzosa constatazione, ma a maggior ragione deve tentare di rafforzare ancora più i vincoli, le reti di conoscenza e di amicizie fra i detentori di questa passione per l’agricoltura, particolarmente quella di montagna, perché il cammino per riappropriarsi di una umile, ma decisa mentalità agricola e contadina diciamo pure moderna, cioè appropriata anche e proprio ai nostri tempi è e sarà ancora lungo e faticoso… un cammino pieno di insidie e rischi, insiti proprio nell’uomo, nel quale la mentalità dominante usa ogni stratagemma per inculcargli visioni di super-progetti con mega-rendimento ai fini di macroprofitto… visioni che si stanno rivelando assurde e false presto a ogni latitudine, ma che non mancano comunque di sembrare affascinanti, perché appunto sostenute dalle potenze finanziarie, da potenti lobbie, sovente stataliste, con falsi proclami, p.es. che per nutrire tutto “l’universo che ha fame” necessitano organizzazioni mega, e cioè che le nostre umili e modeste aziende agricole di montagna non riuscirebbero mai a competere, ecc. ecc..

Ebbene non basta usare lo slogan “piccolo è bello – small is beautiful”, ma è ora e tempo di ricordare a questi esponenti dei mega-consumi, dei mega-consorzi quale è stata invece l’attualissima esperienza mondiale delle megavisioni, vedi ad es. quella bancaria giunta di fatto ai mega fallimenti!

Dove siamo arrivati? Siamo giunti a un nuovo ipocrita e inaccettabile slogan osceno: “too big to fail”… appunto “il troppo mega per fallire”, altrimenti sembrerebbe arrivi il crollo di intere economie nazionali o dell’intera economia mondiale!! Siamo già arrivati a ciò in certi settori (ad es. bancario) e arriveremo presto alla necessità di massicci sostegni statali di questo tipo anche per altri abusi del “mega” (sotto certi aspetti già ci siamo con certe politiche agricole es. europee!)

Ma allora appunto con queste “cattive pratiche” è ora di dire basta sul serio!

Teniamoci invece strette le nostre pur piccole e medie aziende agricole e specialmente quelle di montagna, perché semmai sono quelle che hanno dimostrato e dimostrano non soltanto tenuta nei tempi di crisi, ma anche capacità di innovazione culturale o sociale e di educazione/formazione di nuove generazioni!

E qui ben si inserisce oggi la continuazione di questo discorso cioé quello della biodiversità! Cosa intendiamo per biodiversità?

Chi garantisce la biodiversità?

… i sistemi mega? Crederei proprio di no. Anzi!

E anche qui il problema: si può o si deve e fino a che punto mediare o accettare il compromesso fra le visioni mega consortili e i piccoli produttori dove le prime vorrebbero vantare di avere stesse qualità… anzi magari superiori… più igienistiche ecc. dei piccoli produttori, ma a prezzi stracciati?

Queste dunque alcune provocazioni sul tema quale introduzione alla giornata odierna.

Ma qui appunto la parola al moderatore Dott. Raschi del CNR di Firenze e ai nostri relatori. A questi e alla Commissione scientifica AmAMont già sin d’ora va un sentito grazie per il lavoro svolto finora e per la loro disponibilità.

Un breve accenno ancora ai lavori del pomeriggio.

Oggi prima dell’assemblea di AmAMont come previsto si presenterà la stesura definitiva del Codice d’alpeggio andato in precedenza in consultazione a tutti i soci.

Share This